Tra la fine del Settecento ed i primi anni del secolo successivo il pittore itinerante che ha dipinto il maggior numero di opere sui muri dei paesi delle Alpi cuneesi (Valli Po,Varaita, Maira, Grana, Stura, Vermenagna e Colla) fu Giors Boneto che talvolta si firmava “pittore di Paesana”.
Era un artista dalla tecnica limitata, ma dallo stile personale rimasto riconoscibile a distanza di secoli.
Nato a Pratoguglielmo a Paesana (Valle Po) il 19 Febbraio 1746, dopo la morte del padre (1774) si trasferì a Sanfront dove si sposò ed ebbe un figlio che morì a soli tre mesi. Nel 1779 perse anche la giovane moglie ed accentuò il suo itinerare per le valli.
Per il momento non c’è stato modo di risalire al luogo in cui morì Giors Boneto.
Con la sua enorme produzione ha contribuito a modellare l’aspetto estetico delle borgate di montagna. Le sue opere infatti, pur nella loro semplicità, mitigavano l’austerità delle costruzioni, conferendogli un’aria familiare, grazie alle vivaci macchie di colore che si evidenziavano sui toni grigi dei muri a secco.
L’impaginazione delle figure ripeteva schemi semplici, con un soggetto centrale (Gesù in croce o la Madonna con il bambino) affiancato ai lati dai Santi di riferimento per il committente o per il luogo.
Si tratterà solo di “arte minore”, ma è con i suoi semplici dipinti che Giors Boneto, povero e sfortunato pittore itinerante, è riuscito a
trasmettere alcuni significati del semplice, ma grande passato delle nostre montagne.
Complessivamente si possono contare sul territorio circa 300 opere del pittore. Tra queste, sono ben 192 i dipinti murali e i piloni votivi firmati o attribuibili a Giors Boneto che si possono ricondurre ad una data precisa. Il lungo periodo di attività di Giors Boneto va dalle prime opere del 1777 nelle Valli Po e Varaita (a 31 anni) fino al dipinto realizzato nel 1828, alla veneranda età di 82 anni, ai Marchetti di Paesana. Si tratta di 51 anni di “carriera artistica”.
Instancabile, trascinato non solo dalle esigenze di sopravvivenza, ma anche dalla passione, Giors ha percorso migliaia di chilometri, ha dipinto centinaia di opere, unendo i sentimenti di migliaia di valligiani che tramandavano, con le semplici immagini colorate sui muri delle loro case, un loro piccolo segno di speranza.