I piloni votivi non son altro che un'antica testimonianza di fede o il ricordo di avvenimenti passati particolari.
Sono cinque i piloni votivi disseminati nel territorio del Comune di Gambasca.
PILONE VOTIVO - Borgo Santa Lucia
Struttura in mattoni, intonacata, ospitante una statua della Madonna. Il pilone non presenta alcuna pittura ed è posto a lato della cappella di Santa Lucia. La popolazione dell'omonimo borgo si preoccupa della sua pulizia e della posa di fiori per la Vergine Maria.
PILONE VOTIVO - Lungo Via Comba Nari - Località Furnas
Struttura in pietra, con tetto in lose, affrescata sia internamente che esternamente. Sulle pareti esterne sono visibili dipinti raffiguranti San Chiaffredo e San Antonio Abate ad opera di un pittore al momento non identificato. Sulla facciata è visibile un motivo decorativo floreale che contorna la nicchia, anch'essa riccamente affrescata.
PILONE VOTIVO - Borgata Tumasin
Struttura in pietra, con tetto in lose, affrescata sia internamente che esternamente. Sulla facciata è visibile un motivo decorativo floreale che contorna la nicchia, anch'essa riccamente affrescata (sebbene gli affreschi si siano deteriorati col tempo. Solo quelli sul soffitto sono ancora ben conservati). I dipinti, datati 1922, sono opera di Martino Antonio che si firmava "pittore di Envie".
PILONE VOTIVO - Carpenetti
Struttura in pietra su cui sono ancora visibili resti di un'antica pittura esterna. La nicchia, priva di pittura, ospita un quadro della Vergine Maria. Il pilone è stata eretto nel 1900 da Melindo Augusto per un voto alla Madonna (come recita la targhetta posta sul davanti).
PILONE VOTIVO - Carpenetti. Località Tusche
Struttura in pietra che originariamente doveva presentare affreschi su tutti e quattro i lati. Attualmente restano visibili, solo in parte, i dipinti di San Giovanni Battista e di San Pietro ad opera di Giuseppe Gauteri, pittore itinerante del 1800 che ha lasciato vari segni del suo passaggio a Gambasca. In passato la festa del 1 maggio alla Cappella di San Defendente era seguita da una processione religiosa che attraversava tutta la borgata fino a raggiungere il pilone alle Tusche, col tempo purtroppo questa usanza si è persa.